SAJAN Oggi la casta non è più un
fenomeno esclusivamente indiano o regionale, ma ha assunto una dimensione
globale. Anche nel mondo accademico, però, non si comprende bene cosa sia la
casta. Le domande fondamentali non vengono poste. Un luogo come la Biennale di
Venezia potrebbe quindi dare degli impulsi, creare molti spazi per avviare una
discussione o rendere più comprensibile il concetto di casta. E dobbiamo porci
delle domande fondamentali: che tipo di critica possiamo concretamente offrire,
realizzare e avviare? Le domande sorgeranno nella pratica e nelle discussioni
che ne deriveranno, ma sì, sarebbe bello se ciò accadesse, se i padiglioni
fossero dedicati alle minoranze.
SHAUNAK Inshallah, che possa davvero succedere! In qualità di partecipante a numerose biennali internazionali in diversi
continenti: Quali esperienze hai fatto e che strada pensi che debbano prendere
le mostre d'arte internazionali in futuro?
SAJAN Mi auguro un tipo di attivismo
che crei spazi per discussioni davvero serie su iniziative locali indipendenti
dal turismo e dal mercato internazionale dell'arte. Se si osservano più da
vicino, le network - i movimenti, le idee delle persone - sono ancora molto
eurocentriche. Il Sud, in qualche modo, è davvero assente. Penso quindi che ci
debbano essere discussioni e scambi reciproci in seno al Sud. Abbiamo bisogno
di tempo e spazio. Soprattutto per quanto riguarda i disastri ambientali e la
giustizia climatica: dobbiamo affrontare questi temi in un quadro generale, non da un punto
di vista ristretto ed eurocentrico. Vedo la necessità di creare legami
reciproci molto profondi, belli e critici nel Sud.